Oh, mio bel commercio, quante ne devi passare!
La pandemia ha picchiato duro, così come gli effetti inflazionistici causati dalla guerra stanno mettendo a dura prova il mondo del commercio.
Ma qualcosa è cambiato.
Ospito volentieri in questo blog l’intervento di un amico e di un grande mentore del marketing nazionale, Stefano De Robertis
Qualcosa è cambiato e sta cambiando rapidamente in noi consumatori; qualcosa è cambiato e sta cambiando rapidamente anche nei punti vendita.
Sono cambiate le nostre aspettative (crescenti ) ed esperienze (sempre più digitali ) legate al confronto, all’acquisto e all’accesso ai servizi sia quelli basici come comodità e semplicità, sia quelli innovativi.
Il punto focale è quello della creazione e del mantenimento di un rapporto di fiducia con i consumatori: coltivarlo capendone i reali bisogni per dare risposte concrete, complete e puntuali.
Questo è il primo step per mantenere e acquisire nuove quote di mercato.
Come consumatori siamo più esigenti e critici, chiediamo qualcosa di diverso da prodotti non sempre disponibili, addetti alla vendita poco istruiti o cortesi, ambienti di vendita trascurati.
Chiediamo in verità anche un po’ di effetto magia che è insito in ogni attività di shopping e nel processo di autostima che spesso si lega ad un acquisto!
Sono dettagli che fanno la differenza.
Siamo nell’era digitale e di conseguenza crescono le possibilità e cambiano le modalità di approccio e relazione col consumatore, grazie al moltiplicarsi di punti di contatto col cliente.
Cambiando il nostro modo di innovare, possiamo dare vita a quelle stesse esperienze che i consumatori desiderano.
I clienti richiedono innovazioni che rendono più efficiente lo shopping, con una buona dose di personalizzazione dell’esperienza.
Gli esempi sono visibili nei grandi store.
Maggiore convenienza sì, ma anche offerte personalizzate e magari in tempo reale, con maggiore coinvolgimento.
Esempi pratici di come si possano soddisfare le aspettative del cliente finale.
Ad esempio nuovi servizi alla spesa e soprattutto nuove aspettative: di cross-canalità, ovvero uniformità dei prezzi tra i vari canali di commercio del punto vendita e la possibilità di ricevere direttamente a casa articoli esauriti in negozio o restituire gli acquisti fatti online direttamente in negozio.
A mio avviso dobbiamo anche dare attenzione e nuove possibilità di vivere lo shopping anche come attività di evasione (shopping experience), dai contenuti ludici e anche come attività informativa e formativa, specie su quei valori legati alla sostenibilità, oggi richiesti a gran voce e non solo dalle generazioni più giovani.
Nell’era dell’omni-canalità il commercio fisico, in tutte le sue polarità, rivendica con forza il proprio ruolo di spazio di relazioni autentiche contro le relazioni virtuali di internet e lo fa gettando un ponte verso le istituzioni, la cultura, il terzo settore.
Il futuro è adesso, vediamo di non farcelo scappare.
Stefano De Robertis – Esperto di retail marketing, opera da anni nel settore della grande distribuzione organizzata. Attualmente ricopre l’incarico di head of marketing in Eurocommercial properties.